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Torna a crescere l’export: Cina e USA nella corsa al made in Italy

Buone notizie dall’ISTAT: dopo la battuta di arresto del mese scorso, a novembre si stima, per l’interscambio commerciale con i paesi extra Ue, un aumento congiunturale per entrambi i flussi, maggiore per le importazioni (+3,6%) rispetto alle esportazioni (+2,7%).

L’incremento su base mensile dell’export è dovuto in particolare all’aumento delle vendite di beni intermedi (+5,7%) e beni di consumo non durevoli (+5,0%).  Dal lato dell’import, si registrano forti incrementi congiunturali per beni strumentali (+15,1%) e beni di consumo durevoli (+8,7%). Diminuiscono gli acquisti di energia (-6,3%).

Se, invece, consideriamo le variazioni su base annua, possiamo analizzare una crescita dell’export (+1,4%, da -9,7% di ottobre), determinata dall’aumento delle vendite di beni di consumo durevoli (+7,7%), beni intermedi (+7,2%) e beni
strumentali (+4,9%). L’import segna una decisa attenuazione della flessione -6,8% a novembre (a ottobre era -12,4%), dovuto all’importante aumento su base annua degli acquisti di beni intermedi (+15,3%) che in parte riesce a contrastare il drastico calo delle importazioni di energia (-47,4%).

Quali sono i Paesi che spingono il nostro export?

A novembre 2020 l’export è in forte aumento su base annua in particolare verso Cina (+35%), paesi MERCOSUR (+17,8%), Svizzera (+12,8%) e Stati Uniti (+4,7%).

Diminuiscono invece le vendite verso paesi OPEC (-20,9%), Giappone (-13,3%) e Russia (-4,0%)

 

Fonte: ISTAT

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