L’incidente del 23 marzo della nave EVER GIVEN nel Canale di Suez si è sovrapposto ad una preesistente criticità del traffico marittimo planetario, collegata alla pandemia e ai suoi impatti sulle realtà economiche delle singole nazioni.
Nei mesi passati abbiamo assistito ad un impetuoso aumento dei noli, collegato alla scarsità di offerta a bordo delle navi e alla difficoltà nel reperimento di container in tutte le principali zone produttive del globo.
All’indomani del Capodanno Cinese 2021, in relazione all’inizio di politiche vaccinali più efficienti ed alla consistente crescita produttiva, si riteneva ragionevole assistere ad un progressivo lento ritorno alla normalità in termini di disponibilità di imbarco e di ritorno a condizioni tariffarie più convenienti.
Il blocco di oltre 400 navi nelle due direzioni del canale di Suez, protrattosi per una settimana circa, ha fatto ripiombare il mondo dello shipping in una situazione precaria.
Tutti i maggiori armatori, nei tre giorni passati, hanno annunciato riduzioni di capacità e in seguito sospensioni di servizio e di accettazione dei booking fino a nuove comunicazioni.
Questo sta rendendo estremamente complesso procedere con tutti i nuovi ordinativi di imbarco verso il Medio ed l’Estremo Oriente, Sub Continente Indiano e Oceania.
Analogamente, benché dal punto di vista geografico non abbia attinenza con l’area di Suez, anche USA, Centro America e Canada sono soggetti ad una drammatica riduzione del servizi.
Le aree nelle quali al momento non si registrano particolari inconvenienti sono l’intra-Mediterraneo, l’Africa Occidentale, il Sud America.
Per quanto sopra esposto, vi invitiamo a:
- Sia per l’export sia per l’import, anticipare il più possibile le notifiche di booking e richieste spedizioni (anche di 3 o 4 settimane rispetto alla data di approntamento);
- Considerare l’eventuale impatto aggiuntivo in termini economici per le sovrattasse che gli armatori hanno già iniziato ad applicare, quali “Container repositioning surcharge”, “Peak Season” e “Container Imbalance Surcharges”;
- Considerare che gli armatori stanno riducendo o cancellando totalmente il free time concesso sia in origine sia a destino per il rientro dei container;
- Considerare l’aumento dei costi del petrolio collegato all’incidente, che va ad impattare sul Bunker Surcharge;
- Per l’export, valutare attentamente eventuali lettere di credito che impongano scadenze tassative e non derogabili, per chiedere eventuali proroghe alle controparti;
- Valutare eventuali alternative all’utilizzo dei servizi marittimi, laddove possibile (Middle East a mezzo trailer, Far East a mezzo ferrovia o aereo) ed economicamente sostenibile;
- Valutare l’eventuale acquisto di container SOC laddove si manifestasse la tassatività del trasporto marittimo in assenza di vuoti ed in tempi brevi;
- Considerare che le compagnie armatoriali daranno priorità operative ad alcune commodity quali reefer/deperibili, pharma, food ecc.
Sarà nostra cura studiare con la massima attenzione ogni possibile strategia volta a minimizzare l’impatto di tale situazione.
Martina Nazzari
Ocean Department Export Manager